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appropriatezza delle strutture cardiologiche

 

 

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI

PROPOSTA DEI CRITERI DI APPROPRIATEZZA TECNOLOGICA, STRUTTURALE ED ORGANIZZATIVA PER LE CARDIOLOGIE PUBBLICHE E PRIVATE

Uno strumento per il miglioramento della qualità

Parte I: criteri di appropriatezza tecnologica e strutturale

Versione febbraio 2000

ANMCO – Area Management & Qualità

Comitato di Coordinamento:

M. Scherillo - C. Schweiger - C. Bellett - U. Guiducci - D. Miceli - P.A. Ravazzi

A cura di Umberto Guiducci


INDICE

  1. Terapia intensiva
  2. Reparto clinico di degenza
  3. Riabilitazione cardiologia
  4. Cardiologia pediatrica
  5. Day Hospital
  6. Emodinamica
  7. Elettrostimolazione
  8. Ecocardiografia
  9. Ergometria
  10. Elettrocardiografia dinamica
  11. Ambulatori
  12. Approvvigionamento

    Questo documento, promosso dall'Area Management & Qualità dell'ANMCO, nasce in ideale prosecuzione dell'iniziativa congiunta ANMCO-SIC del 1996 "Struttura e organizzazione funzionale della Cardiologia", e da una rielaborazione di quest'ultimo sulla scorta di analogo documento dell'Agenzia per i Servizi Sanitari dell'Emilia-Romagna in collaborazione con l'ANMCO regionale.

    Il Comitato di Coordinamento dell'Area M&Q dell'ANMCO, alla luce dei più recenti provvedimenti normativi nazionali in tema di accreditamento delle strutture cardiologiche, particolarmente presenti nel corpo del D.L. 229/99, ha ritenuto opportuno preparare un documento completo che possa fare il punto su una materia così delicata e costituire, allo stesso tempo, un utile riferimento per tutte le strutture che intendano percorrere, attraverso la scelta di criteri di appropriatezza di tipo tecnologico, strutturale ed organizzativo, una strada per il miglioramento della qualità.

    Il lavoro si compone di due parti: la prima, relativa ai requisiti strutturali e tecnologici, è stata suddivisa per i singoli laboratori di diagnostica e terapia invasiva, anche con riferimento alla composizione del personale medico e infermieristico; la seconda parte si occupa prevalentemente della "clinical competence" e degli indicatori di qualità, argomenti estremamente attuali anche in relazione alle recenti normative sulla formazione continua e l'accreditamento.

    L'obiettivo è fornire un substrato per pervenire, attraverso l'implementazione di criteri di appropriatezza , ad un miglioramento della qualità delle cure.

    Il documento non può avere la pretesa di essere totalmente esaustivo, per cui: attendiamo commenti, osservazioni e critiche che preghiamo di inviare all'Area Management & Qualità presso la Segreteria Nazionale ANMCO.

     

    Premessa

    Il documento che riporta i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi definiti a fini di accreditamento per le cardiologie dotate di posti letto e gli ambulatori di cardiologia, è stato elaborato con l'intento di riferirlo alle unità operative di cardiologia identificate istituzionalmente come tali.

    Le cardiologie con posti letto

    Si definiscono in quanto appartenenti a tre diversi livelli di complessità organizzativa e tecnico professionale. La aritmologia non condiziona la definizione dei livelli: le procedure connesse possono infatti essere svolte nelle strutture di qualsivoglia livello, fatto salvo che la struttura stessa possieda le caratteristiche logistiche, tecnologiche, di personale e professionalità specificatamente previste dalla complessità dell'intervento (vedi nella sezione dedicata del presente documento).

    Primo livello (struttura cardiologica di base)

    a) Caratterizza il primo livello il servizio o la divisione dotata di Unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) e di posti letto.

  1. Le funzioni esercitate comprendono l'emergenza-urgenza cardiologica, assistenza in degenza, diagnostica cardiologica ambulatoriale e per degenti (strumentale non invasiva), eventuali attività svolte in regime di Day Hospital, gestione a lungo termine del cardiopatico ad alto rischio (prevenzione secondaria, valutazione clinico-strumentale periodica, definizione di percorsi preferenziali per pazienti a rischio particolare), gestione della ospedalizzazione a domicilio (home care).

    Si conviene che un letto di terapia intensiva corrisponda almeno a tre letti di degenza.

    Le dimensioni della terapia intensiva partono da un minimo di 4 posti letto. In linea di massima si valuta, per il buon funzionamento della unità di terapia intensiva, che non sia opportuno superare il limite di 8 posti letto.

    Secondo livello (struttura cardiologica con emodinamica)

    In aggiunta a quanto previsto per il primo livello

    a) caratterizza il secondo livello la presenza del Laboratorio di Emodinamica

    In questo caso un letto di terapia intensiva corrisponde al minimo a quattro letti di degenza.

    Il rapporto fra i letti di T.I. e di degenza è di 1 a 3-4;

    b) oltre alle funzioni esercitate dal primo livello si aggiungono: trattamento dei cardiopatici con impegno diagnostico/assistenziale particolare, diagnostica incruenta di alto contenuto tecnologico e/o di alta specializzazione (cardiologia nucleare, competenze di cardiologia pediatrica, ecc.) accertamenti emodinamici e contrastografici (cateterismo cardiaco, coronarografia), elettrofisiologia invasiva e ablazione. Eventuale impianto di AICD.

    Terzo livello (struttura cardiologica con Cardiologia Interventistica)

    In aggiunta a quanto definisce il secondo livello

    a) caratterizza il terzo livello la Cardiologia Interventistica.

    Il rapporto fra i letti di terapia intensiva e di degenza è di almeno 1 a 4-5;

    b) oltre a svolgere le funzioni previste dai livelli precedenti le strutture debbono essere in grado di far fronte a tutte le esigenze diagnostico terapeutiche non soddisfatte dagli altri livelli: cardiologia interventistica (angioplastica coronarica, valvuloplastica, ecc.), aritmologia interventistica con impianto di AICD (pace-maker defibrillatore).

    * Il terzo livello collegato a cardiochirurgie autorizzate al trapianto di cuore ai sensi del D.M. 9/11/94 n° 297, Serie Generale 21/12/94, oltre alle funzioni sopra elencate deve prevedere le funzioni cardiologiche attinenti alla attività di trapianto.

    Terapia intensiva

    A) Requisiti strutturali

    Ubicazione

    In prossimità del pronto soccorso, prevedendo collegamenti preferenziali

    Dotazione minima di ambienti o spazi

2 Si intendono le attività tese a ridurre le conseguenze delle menomazioni che l'individuo ha riportato in seguito ad un evento patologico cardiaco, su pazienti a basso-medio rischio nella fase acuta e post-acuta della malattia e rivalutare periodicamente il percorso riabilitativo a lungo termine dei pazienti a medio-alto rischio.


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